Navigando sul Web si troveranno centinaia di definizioni di Internet of Things. L’Internet of Things è una rete di oggetti fisici che contengono al
loro interno la tecnologia necessaria per comunicare, per segnalare il loro stato e per interagire con il mondo esterno.
In pratica, con l’Internet of Things il mondo reale degli oggetti e il mondo virtuale della rete si fondono per creare nuovi
servizi e nuove esperienze.
Qualunque oggetto della vita quotidiana può essere un nodo della rete dell’Internet of Things: una lampadina, un frigorifero, un robot da cucina, una macchina per
il caffè, un orologio da polso, un’automobile, un tornio, un pannello fotovoltaico, etc.
Perché un oggetto possa far parte dell’Internet of Things quindi basta che abbia al suo interno un piccolo dispositivo minimamente intelligente (microprocessore,
microcontrollore o un semplice RFID), uno o più canali di comunicazione (Wi-Fi, Bluetooth, ZigBee, GSM, etc.) e qualche sensore e/o attuatore. Un oggetto di questo tipo prende il nome di Smart Object.
L’Internet of Things sta producendo nuove opportunità e nuovi bisogni, infatti non ci accontentiamo più di connettere in rete solo gli oggetti, possiamo connettere potenzialmente ogni cosa per ottenere nuovi servizi e applicazioni. Da qui il concetto di Internet of Everything, che secondo Cisco è la connessione intelligente di persone, processi, dati e cose.
Combinando opportunamente questi elementi, l’Internet of Everything consente di sviluppare applicazioni innovative – le Smart Application – che aprono possibilità nuove, garantiscono un’esperienza utente più ricca e generano nuove opportunità per le imprese e per le persone.
Il progetto IoT Desir – Internet of Things per la Didattica sull’Energia con Scuola, Impresa e Ricerca, al momento coinvolge 26
insegnanti e circa 250 studenti in una rete di 17 Istituti di istruzione
superiore della Sardegna.
Obiettivo principale del progetto è la collaborazione inter-istituzionale sul territorio dell’isola per l’analisi, lo sviluppo e la sperimentazione di scenari
di Internet of Things basati sul problem solving.
Il progetto, coordinato da Carole Salis (CRS4) ricercatrice esperta di tecnologie dell’educazione, ha originato eventi,articoli e presentazioni.